IN DIFESA DEI PUNTI MU

PERCHE’ I MU
Punti Mu e punti Shu, agopuntura e shiatsu. Non sono due mondi staccati, nonostante qualsiasi possibile accenno polemico, ma attingono dalla stessa realtà che poi è la Medicina Tradizionale cinese. E se nel mondo shiatsu i punti Mu sono piuttosto “chiaccherati”, mentre tutti sono d’accordo sugli Shu, non altrettanto accade nell’universo dell’agopuntura dove i Mu sono trattati alla stessa stregua degli Shu, compresi per il loro valore diagnostico e terapeutico.
Io prediligo i Mu da sempre, come prediligo strumenti che potrebbero essere classificati come Yin. Oguno sceglie le cose a seconda di quello che è, di chi è e del background che si porta dietro alle spalle. Accade per i punti come per le dita che usiamo, per gli strumenti diagnostici. Questo tipo di scelta dipende molto da chi e il terapeuta. Anche perchè alla fine, quello che conta davvero, è l’effetto che diamo al nostro trattamento. Che deve essere efficace e il più possibile di lunga durata.
Nel mondo shiatsu agli Shu viene riconosciuta valenza diagnostica e terapeutica. Il punto Shu (foramina inductoria dorsalia) è un punto trasporto, ovvero che trasporta direttamente all’organo l’energia. Agisce direttamente sugli Zang-Fu. Sui Mu le incertezze sono maggiori eppure si possono trovare notevoli riscontri fin dalla prima volta che li si utilizza, sia a livello terapeutico che a livello diagnostico. Personalmente, li ho sperimentati con uomini e con donne, con giovani e meno giovani, con bambini e anziani. E sempre hanno dato risultati o segni utili al percorso. Il punto di partenza è stato l’effetto sedante che avevano a fine trattamento. Senza sapere nulla sulla loro natura notavo che, se usati, “calmavano”. Questa era la cosa più evidente. Quindi ho iniziato a studiarli. Ci sono molti modi di utilizzarli e concepirli, in sequenza oppure no. A mio giudizio dipende, perchè molto dipende dall’intenzione con la quale li si utilizza. E non è detto che li si debba considerare sempre per il loro significato di “allarme”, possono essere usati anche per patologie di tipo cronico.
La preferenza per i Mu però, come qualsiasi altra predilizione per gli strumenti, non deve diventare un barriera, un’abitudine. Occorre mantenere sempre gli occhi aperti per vedere sorgere il sole e mai creare le condizioni per un fare che non tenga più conto dello stupore della percezione. Una delle cose dello shiastu che non finisce mai di stupire è il fatto che semplicemente toccando un’altra persona si arrivi alla sua essenza, a conoscerla fino in fondo. Deve essere un’esperienza sempre nuova e unica. E tale deve rimanere. La giusta via di mezzo è quella più opportuna, la sintesi adottata da Giovanni Maciocia e dall’agopuntura. Una buona combinazione, sia per la diagnosi che per la terapia, di punti Shu e Mu. Poi, tutto dipende a seconda dei casi. A me piace immaginarli come un’unica cosa, c’è un legame anche anatomico tra Shu e Mu. Anche perchè i criteri diagnostici, ma alla fine anche quelli terapeutici, possono considerarsi infiniti. Tenendo conto che nell’infiggere un ago c’è una maggiore fisicità, intesa come Fisica, ma manca l’elemento umano tipico dello Shiatsu che dà all’intenzione e alla direzione che diamo all’energia, una parvenza quasi di magia. Non c’è magia, ma punti e linee, reticolati che disegnano il corpo umano e che agiscono secondo le leggi della fisiologia. E’ l’energia stessa e il suo muoversi ad essere magica, come la vita. E quando noi la portiamo su un altro corpo, possiamo sperimentare un pezzetto di Cielo su di noi.

Punti Shu
I punti Shu sono punti “trasporto” con un collegamento diretto agli Zang-Fu. Il termine latino è illuminante: foramina inductoria dorsalia, ovvero un foro (tzubo) che induce e che si trova sul dorso. Più precisamente si trovano a due cun dalla colonna vertebrale e riflettono sulla superficie della schiena la condizione energetica del profondo, ovvero di organi e visceri. Possono anche essere associati alla Moxa, cioè trattati per moxibustione. Sono collocati sul ramo interno del canale di Vescica urinaria, anche se ne esistono altri cinque, uno per ogni organo, collocati sul ramo esterno del canale che hanno un riflesso più sulla componente psichica dell’organo corrispondente.
Trovandosi sul livello energetico Tae-Yang, sono punti che molto hanno a che fare con lo Yang. Per qualcuno sono da cosiderarsi secondo una logica “paterna” e quindi possono essere utilizzati anche in sequenza, intesa come sequenza del ciclo di controllo degli elementi o movimenti. Per cui, il rapporto nonno-nipote. Dove il Metallo (Polmone-Intestino Crasso) controlla il Legno, l’Acqua controlla il Fuoco, il Legno controlla la Terra, il Fuoco controlla il Metallo e la Terra controlla l’Acqua. Possono essere utilizzati seguendo questo schema, oppure anche singolarmente. Sicuramente sono punti molto efficaci, Yang appunto, che attivano la funzionalità dell’organo e del viscere, agendo direttamente su di essa. Sono spesso usati per patologie di tipo cronico. Possono anche essere utilizzati in combinazione, ovvero per stimolare l’asse Cuore/Rene, oppure per agire sul diaframma (per problemi emozionali legati al respiro) o sull’asse della centralità, di Milza/Stomaco. Anche in modo incrociato, dove una mano lavora sul lato sinistro e l’altra su quello destro. Insomma, in parole povere, in combinazione. I punti Shu che si trovano nel secondo ramo di Vescica hanno una valenza più psicogica, perchè agiscono sullo Shen dell’organo (sono infatti solo 5).

Localizzazione
Vu 13: Shu di Polmone, tra la terza e la quarta dorsale
Vu 14: Shu di Ministro Cuore, tra la quarta e la quinta dorsale
Vu 15: Shu di Cuore, tra la quinta e la sesta dorsale
Vu 16: Shu di Du Mai, tra la sesta e la settima dorsale
Vu17: Shu di Diaframme, tra la settima e l’ottava dorsale
Vu 18: Shu di Fegato, tra la nona e la decima dorsale
Vu 19: Shu di Vescica Biliare, tra la decima e l’undicesima dorsale
Vu 20: Shu di Milza, tra l’undicesima e la dodicesima dorsale
Vu 21: Shu di Stomaco, tra la dodicesima dorsale e la prima lombare
Vu 22: Shu di Triplice Riscaldatore, tra la prima e la seconda lombare
Vu 23: Shu di Reni, tra la seconda e la terza lombare
Vu 25. Shu di Intestino Crasso, tra la quarta e la quinta lombare
Vu 27. Shu di Intestino Tenue, a fianco del primo forame sacrale
Vu 28: Shu di Vescica, a fianco del secondo forame sacrale

Punti Mu
Al di là delle chiacchere e della poca preferenza che gli shiatsuka hanno per i punti Mu, ci sono tesi e studi di agopuntura che dimostrano la loro efficacia. Dal punto di vista diagnostico e da quello terapeutico.
I punti Mu, o foramina conquisitoria abdominalia, si trovano su torace e addome. Mu in cinese significa “raccogliere”, cioè reclutare processi energetici nel punto. Riflettono in maniera particolare la situazione energetica, in modo chiaro, degli organi interni. Sono situati su diversi canali energetici, tanto che per qualcuno ci sono punti non riconosciuti ufficialmente e poco utilizzati. Esprimono la polarità Yin dell’organo, proprio per la loro localizzazione e reclutano quindi energie Yin. Servono a stimolare l’organo stesso. Sono anche detti punti “allarme” per il loro valore diagnostico, perchè quando sono dolenti, spontaneamente o alla pressione, indicano qualche patologia dell’organo. Per Angela Ippoliti i punti Mu sono quelli dove si concentra il Qi del meridiano e dell’organo, mentre per Andrea Chiodi hanno un forte impatto psichico in particolare “nei confronti di risposte psichiche verso fattori stressanti”.
Qualcuno li considera con una logica “materna” e quindi con valenza nutritiva, per esempio nel caso di una malattia prolungata e che ha debilitato il fisico, possono essere utili per “nutrire” gli organi e la struttura corporea (Yin) in generale. Per questo è stata ipotizzata da Jeffrey Yuan anche la sequenza di generazione, dove la Terra genera il Metallo e questo genera l’Acqua, da cui nasce il Legno e quindi il Fuoco. In questo senso, se voglio andare a nutrire il figlio devo agire sulla madre, ovvero se voglio stimolare il legno, lavorerò sui punti Mu dell’acqua. Ma c’è anche chi li usa singolarmente: se voglio nutrire il Rene agisco sul Mu di Rene, o più in generale sull’elemento Acqua. La sintesi più efficace è quella adottata da Giovanni Maciocia che spiega che i Mu vengono utilizzati per tonificare o calmare gli organi. A suo parere, e non solo suo, hanno uno spiccato carattere Yin e possono essere usati per malattie acute, ma anche per quelle croniche. I risultati migliori si ottengono combinando i Mu con gli Shu, ma sempre Maciocia suggerisce di porre attenzione alla frequenza dei trattamenti: se il ricevente si sottopone ad una o più sedute alla settimana, si possono alternare, lavorando una volta sugli Shu e una sui Mu. Nel caso di sedute meno frequenti si possono invece combinare, utilizzandoli contemporaneamente o quasi.
Generalmente si usa la sequenza in fase diagnostica, quando si vuole procedere per elementi, allora si passa all’esame il Metallo, l’Acqua, il Legno, il Fuoco e la Terra in sequenza. Mentre in sede di trattamento, possono essere usati anche singolarmente o sempre per elementi, ma senza seguire una sequenza precisa. A volte si possono combinare con altro tipo di punti. Una combinazione in particolare che si è dimostrata molto efficace è F3 (Yuan) e F14 (Mu), con il fine di calmare e armonizzare lo stato emozionale del ricevente.
Si diceva all’inizio che Shiatsu e Agopuntura non sono poi universi distanti, ma paralleli. Sicuramente il pollice, o comunque un dito non ha la stessa incisività di un ago, non c’è il metallo che comunque è un conduttore. Ma c’è l’elemento umano, ovvero l’intenzione che per qualcuno è la forma di energia più potente in assoluto, quella che rende davvero efficace e mirato un trattamento. Qualsiasi sia la scelta, sono poi le cliniche, ovvero la pratica e i trattamenti effettuati che devono confermarla o meno. Per esempio, proprio sulle cliniche e sull’esperienza diretta è basata la localizzazione dei Mu, che differisce da quella tradizionale, del dottor Yoshio Manaka. L’agopuntore giapponese ha individuato delle zone e punti che a suo giudizio corrispondono meglio alla funzione dei punti “allarme” rispetto a quelli universalmente riconosciuti. Per esempio, il pericardio viene localizzato su P1, e per il Cuore ci sono addirittura tre punti diversi, come per il triplice che è individuato in Stomaco 25 (per la precisione a lato del punto), ma poi è ulteriormente suddiviso in superiore che è localizzato in Ran Mai 17, medio che corrisponde a Ren Mai 12 e inferiore che è Ren Mai 5. Non ci sono altri studi che confermano la teoria di Manaka, ma la sua ipotesi è comunque fondata su cliniche documentate.
Per concludere, che piacciano o no, che li si voglia utilizzare o no, in sequenza o singolarmente, i punti Mu sono citati anche nel capitolo 47 sel Su Wen (domande semplici).

Localizzazione
Polmone: Polmone 1, a 6 cun dalla linea mediana, alla fine della clavicola nel primo spazio intercostale
Intestino Crasso: Stomaco 25, due cun a lato dell’ombelico
Rene: Vescica Biliare 25, sulla dodicesima costola (la seconda fluttuante)
Vescica Urinaria: Vaso Concenzione (Ren Mai) 3, un cun sopra la sinfisi pubica
Fegato: Fegato 14, sulla linea verticale del capezzolo, nel sesto spazio intercostale
Vescica Biliare: Vb 24, sotto a F 14, sulla verticale del capezzolo nel settimo spazio intercostale
Cuore: Vaso Concezione 14, sei cun sopra l’ombelico
Ministro del Cuore: Vaso Concenzione 17, sullo sterno, fra i capezzoli (sulla linea mediana)
Intestino Tenue: Vaso Concenzione 4, due cun sopra la sinfisi pubica
Triplice Riscaldatore: Vaso Concezione 5, due cun sotto l’ombelico
Milza: Fegato 13, sull’undicesima costola (la prima fluttuante)
Stomaco: Vaso Concezione 12, a metà strada tra l’ombelico e lo sterno

Riferimenti bibliografici e web

www.fondazionematteoricci.it
– Franco Bottalo: Diagnosi Shiatsu Xenia edizioni 1995
– Scuola Italo-cinese di agopuntura di Roma. Tesi di laurea del dott. Pietro Pepe (1999/2000), “I centri dell’Uomo”
– Turbe psichiche : trattamento con fiori di Bach e piante occidentali (www.agopuntura.org )
– Trattamento di una sindrome di Meniere (www.agopuntura.org)
– Analogie e differenze fra medicina scientifica e Mtc di Carlo Stanislao (www.neurolinguistic.com)
– Oncologia e medicina cinese (tumore osseo). Digilander.libero.it/huato/oncologia24.htm
– Tesi di laurea della dott.ssa Angela Ippolitic, “Armonia dei punti” (www.agopuntura.org)
– Tesi di laurea del dott. Andrea Chiodi (www.agopuntura.org)
– Atlante di Agopuntura Hoepli 1999
– Giovanni Maciocia: I fondamenti della Medicina Tradizionale Cinese. Editrice Ambrosiana 1996

ESERCIZI

1) Per conoscere i punti Mu: localizzazione e pressione
Polmone: 1 di P, 6 cun a lato della linea mediana sotto al primo spazio intecostale (dove finisce la clavicola)
Intestino Crasso: 25 di stomaco 2 cun a lato dell’ombelico
Rene: Vb 25 sotto alla dodicesima costola, la seconda fluttuante (sul fianco, braccio addotto, dove arriva il gomito, in linea con l’ombelico)
Vescica Urinaria: 3 vaso concezione, 1 cun sopra la sinfisi pubica
Fegato: 14 di F, nel sesto spazio intercostale sulla verticale del capezzolo a 6 cun dalla linea mediana
Vescica Biliare: 24 Vb, sotto a F14, nel 7 spazio intecostale
Cuore: 14 vaso concenzione 6 cun sopra l’ombelico, sulla linea mediana
Ministro Cuore: 17 vaso concezione, sulla linea mediana fra i capezzoli
Intestino tenue: 4 vaso concezione, due cun sopra la sinfisi pubica
Triplice riscaldatore: 5 vaso concezione, due cun sotto l’ombelico (Hara)
Stomaco: 12 vaso concezione, a metà strada tra ombelico e sterno
Milza: F 13, sulla prima fluttuante (11 costola)
2) Differenze tra Mu e Shu: confronti a coppie
3) Diagnosi reale su Mu e Shu
4) Sequenzina: Metallo, Acqua, Legno, Fuoco e Terra
Soffermarsi sui punti per capire.